Immergersi in India
PANORAMICA GENERALE
Nota per l’elevatissima popolazione, per Bollywood, per la delocalizzazione commerciale e un interesse fanatico per il cricket, l’India sta rapidamente conquistandosi anche una reputazione subacquea. Mentre un viaggio nella seconda nazione più popolosa del mondo non sarebbe completo senza un “pellegrinaggio” al Taj Mahal, le opportunità subacquee – lungo gli 8000 km/5000 miglia delle coste indiane – sono davvero abbondanti: soprattutto se, mentre ti trovi lì, vuoi imparare ad immergerti con PADI. Metti la testa sott’acqua, e scoprirai un mondo altrettanto intrigante e diverso quanto quello di superficie.
I SITI SUBACQUEI PIÙ FAMOSI
Goa
Goa – il più piccolo e ricco Stato indiano – è da sempre una destinazione turistica molto popolare, e la subacquea lo sta rendendo ancor più noto: immergersi a Goa permette alcuni dei più facili accessi al Mar Arabico di tutta la costa indiana, e offre lussureggianti giardini di corallo, pinnacoli ed una quantità di relitti.
Lakshadweep
Lakshadweep è un remoto arcipelago che inizia a 200 km/125 miglia dalla costa nord-ovest dell’India, appena sopra le Maldive. Come puoi immaginare, vedrai la stessa quantità di reef rigogliosi, di strapiombi, di archi attraverso cui nuotare e di pesci delle Maldive: l’unico “paletto” è che, al momento, è interdetto alle immersioni. Controlla presso i Dive Centers PADI della zona, perché tutti sperano che sia riaperto ben presto.
Le isole Andamane
Quasi in mezzo all’omonimo mare, tra India e Tailandia, l’arcipelago delle Andamane vanta alcune delle migliori immersioni della zona: enormi banchi di pesci, lussureggianti reef corallini ed una natura ancora inviolata rendono questo luogo una destinazione subacquea da non perdere. Un consiglio per i viaggiatori più saggi: sebbene faccia parte dell’India, all’arrivo dovrete mostrare il vostro passaporto e compilare alcuni documenti; inoltre, il tempo che vorreste trascorrere qui potrebbe essere diverso da quello consentito dall’originale visto per l’India.
INFORMAZIONI SUBACQUEE
Profondità: variano da luogo a luogo, da giardini di corallo poco profondi e pieni di luce a strapiombi nel blu profondo.
Visibilità: solitamente, le isole esterne di Lakshadweep e dell’arcipelago delle Andamane presentano la miglior visibilità; va dai 6 ai 40 metri/ 20 – 130 piedi nelle Andamane e, fuori Lakshadweep, non è insolito averne una dai 18 a 45 metri/ 60-150 piedi. Al largo di Goa, la visibilità normale varia dai 5 agli11 metri/15 – 35 piedi.
Correnti: al largo delle Andamane e Lakshadweep, le correnti variano dall’assenza totale sino a forti, a seconda del sito e delle maree; solitamente, a Goa sono moderate.
Temperatura dell’acqua: in media 28° C/ 82° F attorno alle isole Andamane e Goa, mentre – nei principali siti subacquei di Lakshadweep – è di circa 27° C/ 80° F.
Stagione subacquea: l’alta stagione alle Andamane va da aprile sino a novembre, ma le prime immersioni si possono fare già a febbraio e marzo; nei mesi di giugno e luglio, non è insolita l’assenza di monsoni. Forse, il miglior periodo per immergersi a Goa va da ottobre sino a maggio, mentre a Lakshadweep va da maggio a novembre.
Tempo atmosferico: tutta l’India del sud si trova ai tropici, quindi – solitamente – fa caldo tutto l’anno.
Ingresso: il più delle volte, arriverai a Mumbai, Chennai o Delhi volando con le compagnie più importanti, per poi proseguire verso la tua destinazione finale grazie a voli domestici.
Livello di abilità: l’estrema varietà delle esperienze subacquee implica che ci sia qualcosa di fattibile per chiunque.
Attrezzatura subacquea: in India, la noleggiano molti dive centers, ma è sempre meglio avere la propria.
Durata del soggiorno: è un paese molto vasto, e c’è molto da vedere; pertanto, vorrai fermarti almeno una settimana. Ma, se vuoi ammirare alcune delle icone culturali (ad esempio il Taj Mahal), pianifica di fermarti più a lungo.
Creature che si possono incontrare: troverai tutti i tipici abitanti del reef ma, nelle acque meno profonde, anche mante, cernie, tartarughe e dugonghi. Alle Lakshadweep, potrai trovare anche “stazioni di pulizia” per mante, squali pinna bianca del reef, squali grigi del reef e squali chitarra.
Lingua: l’Hindi è la lingua più parlata, ma ci sono anche 21 altri dialetti ufficiali; comunque, l’inglese è molto usato.
Valuta: Rupia Indiana (Indian Rupee – INR).
Mance: solitamente non si danno, salvo nei migliori ristoranti (dove il 10% rappresenta la norma).
Trasporti: l’India è la settima regione più vasta della terra, e le sue strade sono spesso discutibili; è meglio preferire trasporti aerei, e tutte le più importanti zone turistiche sono così accessibili.
Aeroporti principali: tra i più importanti punti di ingresso in India ci sono il “Chhatrapati Shivaji International Airport” a Mumbai (BOM), l’“Indira Gandhi International Airport” a New Delhi (DEL), il “Bengaluru International Airport” a Bengaluru (BLR), il “Rajiv Gandhi International Airport” a Hyderabad (HYD) ed il “Chennai International Airport” a Chennai (MAA).
Religione: più dell’ottanta% degli indiani è di religione Hindu, ma ci sono anche Musulmani, Cristiani e Sikh.
Elettricità: 230V/50Hz con prese di tipo C o D (tipo europeo/vecchio inglese).
Tasse aeroportuali di ingresso/uscita: ai cittadini della maggioranza delle nazioni, per entrare in India è richiesto il visto; chi risiede in Cambogia, Finlandia, Indonesia, Giappone, Laos, Lussemburgo, Myanmar, Nuova Zelanda, Filippine, Singapore e Vietnam può ottenere il visto turistico all’arrivo. Alla partenza, è prevista una tassa di uscita, che potrebbe essere inclusa nel costo del biglietto aereo.